Stare con i compagni è come stare in famiglia

La Diocesi di Trieste il 26 luglio 2021 ha gentilmente presentato la nostra scuola parentale sul settimanale online “il Domenicale di San Giusto”, n.7. Ringraziamo anche qui l’ufficio stampa, che se ne è incaricato e ci ha permesso di riportare il testo dell’articolo. Inoltre segnaliamo che sul sito della Diocesi è disponibile la versione integrale del settimanale.

Stare con i compagni è come stare in famiglia

Da cinque anni alle elementari e medie Maria Mater Sapientiae ogni alunno è al centro di un’alleanza educativa tra genitori e insegnanti. L’ amore per gli alunni si esprime anche nella cura della didattica e dell’ambiente di apprendimento.

Quest’anno, nel secondo quadrimestre della scuola parentale Maria Mater Sapientiae, abbiamo proposto ai nostri alunni più grandi un tema: Descrivi la tua scuola. Li abbiamo anche provocati con una traccia che chiedeva possibili miglioramenti o cambiamenti. I temi sono stati estremamente variegati e rappresentativi della personalità di ciascuno, ma nel complesso ci hanno restituito un quadro molto lusinghiero. Un ragazzo, nella chiusa, ha scritto addirittura “La mia scuola è perfetta così e stare con i miei compagni è come stare in famiglia”.

Questo riscontro mi riporta alle origini della nostra scuola, che è nata appunto dall’amore per gli alunni. Fin dal principio, il desiderio delle famiglie era quello di rispondere al dovere cristiano di “scegliere le scuole che li possano aiutare nel migliore dei modi nel loro compito di educatori cristiani” (Chiesa Cattolica n. 2229), con la consapevolezza che l’educazione è istruzione, ma anche accoglienza di tutta la persona, nelle sue mille specificità.

Iniziare non è stato facile, ma in quest’avventura abbiamo avuto la benedizione del Vescovo e il sostegno della Caritas diocesana, che ci ha concesso anche la sede dove portare avanti il nostro progetto. Le sfide sono state tante e ci hanno aiutato a maturare nelle metodologie didattiche come nella capacità di custodire le alleanze educative.

Negli anni siamo cresciuti e siamo diventati una comunità educante che comprende studenti, famiglie, fratelli, giovani, nonni, amici, volontari, educatori e insegnanti: tutti partecipano in vari modi e formano una rete di amicizie che è di per sé una grande ricchezza. Coloro che si dedicano all’insegnamento hanno l’occasione di maturare le proprie competenze grazie al percorso di formazione per adulti e al confronto costante con il nostro comitato scientifico, un’ equipe di alto livello professionale che “insegna ad insegnare”.

Inoltre, le competenze e le passioni di ciascuno contribuiscono ad arricchire l’offerta formativa. Infatti, oltre alle discipline delle indicazioni nazionali, i nostri alunni fanno scacchi, lettura espressiva, chitarra, orienteering, teatro, informatica, latino (alle medie), molti laboratori e tante uscite! Anche le lezioni si svolgono in ambienti accoglienti ed attrezzati, mentre per il riposo è disponibile una grande sala completa di calcetti e tavolo da ping-pong oltre alla palestra, che ha anche un palcoscenico per le attività di teatro.

I momenti di formazione sostengono l’alleanza tra famiglie, insegnanti e formatori. Grazie alle classi piccole, a questi aiuti professionali e alla passione educativa di ciascuno, alla scuola parentale Maria Mater Sapientiae ogni alunno è seguito con attenzione individuale: il percorso personale tiene conto dei talenti e degli interessi, come delle difficoltà da affrontare in maniera serena ma competente.

Siamo grati di vivere in questa opera che viene da qualcosa di più profondo delle nostre capacità, come ha detto San Giovanni Bosco “L’educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è il padrone”. Siamo certi che questo cuore batta in ogni genitore.

Esperienza di un’insegnante

Entrare a far parte di una scuola parentale come docente, oltre che come genitore, mi ha imposto un esercizio di onestà senza precedenti e si è rivelata una esperienza completamente nuova e profondamente arricchente sul piano umano ed emotivo.

Non si è trattato di mettere al servizio della Scuola e dei ragazzi solamente le mie competenze e passioni, ma soprattutto di far sì che queste competenze venissero veicolate e trasmesse nel miglior modo possibile, nel rispetto dei mondi che incontravo in ogni bambino, stimolando curiosità e desiderio di conoscenza, facendo sentire ogni ragazzo accolto, accompagnato e non giudicato ed al contempo contenuto, dedicando ad ognuno di loro il tempo necessario affinchè si sentisse per prima cosa visto, riconosciuto e a suo agio, il tutto con uno sguardo attento alla loro preparazione ed al percorso d’apprendimento.

Cercare di realizzare tutto questo è significato mettermi continuamente in discussione, accogliendo con amore e gratitudine ogni sensazione di inadeguatezza, ogni pensiero che mi portava a chiedermi se stessi facendo bene. Sono stati proprio tutti questi dubbi che mi hanno spinta a capire, a studiare, ad approfondire, a chiedere supporto e aiuto ai membri del nostro Comitato Scientifico, che mette a disposizione di noi docenti la propria esperienza decennale sul campo.

Mettermi davvero al servizio dei ragazzi è significato per prima cosa rendermi conto che molto spesso chi imparava ero io: i ragazzi con tutte le loro sfaccettature e umori mi hanno insegnato a guardare me stessa attraverso di loro e quindi grazie a questo ho spesso potuto modificare in corso d’opera le lezioni rendendole a volte più divertenti, altre più semplici e altre ancora più incisive, in base all’atmosfera e all’energia di quella giornata. Ma ciò a cui a ogni lezione ho il privilegio di assistere è la crescita di questi bambini e ragazzi che man mano che passano le settimane ed i mesi diventano versioni migliori di loro stessi, spingendo noi adulti a fare lo stesso. Chi insegna a chi ?

Noi adulti assistiamo alla loro evoluzione personale, emotiva, spirituale, cercando di accompagnarli al meglio delle nostre possibilità, ma sento come docente una responsabilità diversa che mi spinge a desiderare e quindi a fare ciò che è necessario per essere all’altezza delle loro aspettative e necessità.

I bambini al centro

Ecco alcune frasi raccolte nell’ultimo anno scolastico:

“La mia scuola è perfetta così”

“Stare con i miei compagni è come stare in famiglia”

“E’ il più bel primo giorno di scuola di sempre !”

“Arte è bellissimo ! Non sapevo di essere capace e la mia vetrata è strabella.”

“Ci vorrebbero altri laboratori di cucina. Gli gnocchi erano buonissimi”

“Portiamo merenda per tutti i bambini della scuola? “

“Quando faccio storia con Antonio non mi annoio mai”