Anche nella nostra scuola sabato 5 dicembre c’era un’aria speciale: i ragazzi più grandi aspettano san Nicolò in un modo diverso, ma sentono comunque l’atmosfera tipicamente triestina che il nostro caro santo diffonde fra grandi e piccini. Quale occasione migliore per parlare dei Santi, i grandi amici di Dio che ci aiutano a sentirci vicini al Padre anche nella vita di ogni giorno?
Abbiamo scelto due santi che sono legati alla storia della lingua, perché Dio è in ogni cosa. San Girolamo, autore della Vulgata, ci ha aiutato a ricordare il passaggio dal greco al latino e ci ha fatto riflettere sulla pratica della traduzione, a cui avevamo già accennato a proposito della nuova veste del Padre Nostro, che recitiamo all’inizio dell’ora; la parola latina “vulgus” ci ha condotto ad analizzare il Cantico delle Creature e la figura di san Francesco, che ha scelto il volgare umbro per parlare di Dio anche alle persone più semplici, che non capivano più il latino.
I ragazzi hanno ricordato spontaneamente di aver già parlato del “volgare” negli anni precedenti, e hanno citato l’Inferno di Dante come esempio illustre; ma, poiché la lezione era dedicata ai Santi, abbiamo levato lo sguardo al Paradiso e ci siamo proposti di leggere prossimamente almeno qualche verso della stupenda preghiera di san Bernardo alla Vergine. D’altra parte, la Festa dell’Immacolata è alle porte…
Chissà se san Nicolò avrà apprezzato la concentrazione e l’impegno dei nostri studenti?