Resurrexit

Ieri vi raccontavamo di come si possa vivere l’Amore nella dad (didattica a distanza), per il bene dei nostri alunni.

E loro come stanno? Ognuno in base ai propri mezzi e condizioni, stanno studiando, partecipando, stanno affrontando la situazione, tirando fuori le proprie risorse eppure… Eppure non basterebbe, per trovare una risposta a questa situazione che può essere opprimente, una risposta esistenziale, che impedisca a ciascuno di “lasciarsi andare”, perdendo ogni ritmo e ogni buona abitudine, una risposta che sia una presenza, accanto a tutti, a chi si sente forte e a chi è in un momento di fragilità. A chi è solo, triste, preoccupato, malato…

Oggi più che mai guardiamo fuori dalle nostre finestre e ci troviamo minuscoli, davanti all’immensità dell’universo. Siamo tutti un po’ impotenti, come i più piccoli dei nostri alunni, come i nostri adolescenti quando sono travolti da emozioni e situazioni più grandi di loro, come tutti noi, oggi.

In questi giorni impariamo la grandezza che viene dalla capacità di amare, quella che appartiene all’Amore e che è talmente grande da poter essere tutto per tutti, da poter andare a colmare i vuoti di tutti, dare significato a ogni sofferenza, colmare ciascuno di serenità e pace, donare tranquillità anche nelle più gravi emergenze. Donare libertà anche nella quarantena, comunità nell’isolamento, amore nella solitudine.

Preparandoci a questa Pasqua, guardiamo ai piccoli o grandi sacrifici di questi giorni, ma guardiamo anche ai piccoli o grandi gesti di comunione, di amore, che ci stanno facendo crescere con chi ci porta nel cuore.

Questi bei segnali indicano una strada percorribile per ogni comunità educante, una strada dove le famiglie collaborano, si sentono, condividono, gli insegnanti si vengono incontro e si confrontano, liberamente, così anche la fatica di trovare nuove strade e fronteggiare le necessità non pesa: basta farsi aiutare.

La Pasqua quest’anno sarà a casa, ma forse grazie a questa Pasqua le nostre case e la nostra scuola saranno unite, perché avranno i cieli aperti.