I mosaici sono armoniosi, istintivamente comprensibili ed hanno anche significati nascosti. Raccontano storie antiche ma parlando allo spettatore presente, sono colorati e affascinanti… Vogliamo farne uno? Questo laboratorio è nato come conclusione artistica all’ampio percorso didattico che ha avuto il suo culmine con l’uscita alla Basilica di Aquileia.
Essendo il primo approccio dei bambini al mondo dei mosaici, abbiamo scelto di privilegiare il soggetto e di concentrarci sullo sviluppo del senso artistico, della pazienza, della precisione necessari a realizzare i nostri… mosaici con materiale riciclato!
I soggetti da realizzare, dopo essere stati nella Basilica di Aquileia, potevano essere quasi infiniti, ma solo uno è caratteristico di tutto l’ambiente: il Nodo di Salomone è ripetuto ovunque, a livello visivo può sembrare quasi un intercalare, eppure è ricchissimo di significato.
Il nodo di Salomone
La sua origine è precristiana e fin da principio ha il significato ambivalente di unione, sigillo, ma anche di legame, laccio.
Il nodo ha successivamente acquisito il nome dal re Salomone, noto per aver ricevuto il dono della Sapienza, grazie alla quale nulla gli era sigillato e che lo rendeva fonte di enigmi insolubili. Questo nodo, a seconda del verso nel quale viene tirato, si chiude e stringe oppure si apre e libera: di nuovo i due significati opposti e complementari; nel cristianesimo, è unione con l’Amore (infinito, il nodo non finisce mai) e legame con Cristo (la croce è contenuta nel nodo), attraverso il quale riceviamo la Vita Eterna. Quindi nella croce, nella morte e nella sofferenza che stringono l’uomo, Cristo spalanca le porte del Paradiso, gratuitamente, per tutti.
Fra i molteplici significati quello di protezione, motivo per cui è ripetuto in diversi luoghi sacri tra cui appunto la Basilica di Aquileia.
La nostra esperienza
A livello didattico naturalmente ogni classe ha approfondito il significato in maniera adeguata alla proprietà età: nello stesso modo anche la realizzazione dei vari mosaici è stata adattata alle competenze proprie di ogni classe.
I bimbi di prima hanno lavorato sul progetto più semplice, già tracciato. Tutti gli altri alunni hanno lavorato autonomamente anche nella fase di progettazione, in maniera sempre meno guidata e realizzando disegni sempre più complessi.
Tutti gli alunni hanno imparato molto bene la tecnica richiesta, realizzando ciascuno il proprio nodo, ed hanno partecipato alla costruzione di un nodo più grande e complesso, che diventerà l’orologio dell’aula magna. Il risultato più importante per noi è la crescita nelle soft skills (pazienza, resilienza, capacità di lavorare in autonomia e di collaborare con il gruppo…), oltre alle conoscenze, competenze e tecniche assimilate. Del resto i nodi, che vedete nella foto, si commentano da soli.